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Relazioni industriali a livello nazionale e territoriale

Capitolo I

Parte I

RELAZIONI INDUSTRIALI

A LIVELLO NAZIONALE E TERRITORIALE

Osservatorio nazionale

Le parti, nella consapevolezza dell’importanza del ruolo delle relazioni industriali e al fine di individuare scelte capaci di contribuire alla soluzione dei problemi economici e sociali nonché di orientare e rendere coerente nei comportamenti l’azione dei propri rappresentati e l’applicazione a tutti i livelli delle norme contrattuali convengono, alla luce delle esperienze realizzate, di consolidare e sviluppare l’attività dell’Osservatorio nazionale quale ambito di conoscenza, analisi e studio, a supporto dell’attività negoziale per assicurare coerenza tra i risultati dell’attività di approfondimento svolta nell’ambito dell’Osservatorio e le impostazioni adottate ai tavoli negoziali.

Le parti ritengono inoltre necessario rafforzare la loro capacità di sensibilizzazione esterna sulle esigenze settoriali. Tale obiettivo può essere raggiunto attraverso:

– una migliore attività di informazione e indirizzo nei riguardi dei soggetti istituzionali, e non, esterni al settore;

– una più incisiva azione delle parti nell’ambito dell’Osservatorio permanente per l’industria chimica costituito presso il Ministero dello sviluppo economico con il D.M. 12 novembre 1997 e quindi nei confronti delle altre istituzioni. A tal fine si conviene sulla opportunità di calendarizzare incontri specifici dell’Osservatorio nazionale prima della realizzazione degli incontri dell’Osservatorio permanente.

L’Osservatorio contrattuale – ferme restando l’autonomia dell’attività imprenditoriale e le rispettive distinte responsabilità degli imprenditori e delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori – analizzerà e valuterà con la periodicità richiesta dai problemi in discussione, le questioni suscettibili di avere incidenza sulla situazione complessiva del settore, al fine di individuare con il massimo anticipo possibile le occasioni di sviluppo e di realizzare le condizioni per favorirlo nonché di individuare i punti di debolezza per verificarne le possibilità di superamento.

Con riferimento al nuovo regolamento europeo sulle sostanze e preparati chimici (REACH) al fine di facilitarne l’applicazione le parti condividono:

– la costituzione di un apposito gruppo di lavoro che dovrà approfondire le modalità per agevolare le imprese, in modo particolare le PMI, nella gestione dei significativi impatti che l’applicazione del regolamento comporta sulla loro competitività;

– l’impegno, in considerazione del tessuto produttivo italiano caratterizzato dalla significativa presenza di imprese di dimensioni medio-piccole, ad agevolare la realizzazione nel nostro Paese di un centro di ricerca per l’analisi delle sostanze ai fini della loro registrazione. Tale obiettivo sarà perseguito attraverso un ruolo attivo e propositivo delle parti, anche in collaborazione con le istituzioni interessate a livello nazionale/regionale.

Con riferimento al D.Lgs. n. 152/2006 (c.d. Codice ambientale) la parti, considerata la valenza dello stesso per lo sviluppo sostenibile del settore, condividono la costituzione di un gruppo di lavoro, da realizzarsi entro luglio 2006, che dovrà approfondire la materia e monitorarne gli aspetti di maggiore rilevanza per consentire alle parti firmatarie di fornire a tutti i livelli il proprio contributo per una sua positiva applicazione.

Con riferimento a specifiche problematiche normative e/o economiche nonché di politica industriale le singole Organizzazioni imprenditoriali con le Organizzazioni sindacali stipulanti il c.c.n.l. svolgeranno i relativi approfondimenti all’interno di distinti Osservatori.

Gli studi e le analisi svolti dalle parti all’interno dell’Osservatorio nazionale potranno essere preparatori e propedeutici anche all’attività negoziale delle parti.

Il sistema dell’Osservatorio si articola sul livello nazionale e territoriale. Le parti con l’obiettivo di favorire l’integrazione e il coordinamento tra i due livelli e valorizzare la partecipazione delle rispettive strutture territoriali e delle R.S.U. definiranno a livello nazionale programmi al fine di:

– migliorare la qualità e la quantità dei dati informativi relativi alle aree territoriali individuate nell’ambito dell’Osservatorio di cui al successivo punto 2;

– monitorare e valutare congiuntamente l’applicazione delle norme del c.c.n.l.

In particolare a livello nazionale e territoriale sarà oggetto di esame congiunto delle parti quanto segue.

1) Livello nazionale:

– l’andamento del mercato nazionale ed internazionale nonché, sulla base dei dati complessivi sulle previsioni degli investimenti, le prospettive produttive settoriali, con le articolazioni riguardanti i settori di specializzazione più significativi e gli effetti sull’occupazione di tali prospettive con particolare riguardo alle aree di crisi (intendendosi per tali il Mezzogiorno e tutte le aree territoriali così riconosciute dalla legislazione);

– gli effetti sull’organizzazione del lavoro e sull’inquadramento e le conseguenti problematiche occupazionali poste dall’introduzione di innovazioni tecnologiche con riguardo alla possibilità di realizzare programmi formativi e di riqualificazione professionale dei lavoratori interessati nonché quelle poste da significative ristrutturazioni industriali;

– le problematiche occupazionali e della sicurezza derivanti dalle iniziative delle imprese in materia di scorpori e di delocalizzazioni di attività produttive, conferimenti di servizi e attività manutentive;

– l’andamento della contrattazione di secondo livello e le eventuali iniziative per il suo orientamento;

– le problematiche inerenti l’orario di lavoro, le eventuali sperimentazioni realizzate a livello aziendale, l’attivazione delle normative contrattuali in argomento;

– le iniziative per promuovere le sperimentazioni di una nuova organizzazione del lavoro nelle imprese che, anche attraverso azioni formative, rendano possibile lo sviluppo della professionalità finalizzata alla piena realizzazione dell’inquadramento.

In questo quadro, in relazione agli sviluppi tecnologici, alla complessità dei processi e degli impianti di produzione, dovranno essere esaminate specifiche soluzioni che, in un’ottica di maggiore efficienza anche organizzativa, consentano lo sviluppo professionale dei lavoratori turnisti preposti a tale attività;

– le normative legislative nazionali e comunitarie con impatto sul settore e sulle normative contrattuali;

– l’elaborazione di linee di azione convergenti finalizzate a promuovere interessi settoriali;

– le necessarie linee di sostegno legislativo ai programmi di sviluppo settoriali e intersettoriali nonché sulla base delle spese complessive di ricerca realizzate e previste nel settore e delle indicazioni sulle sue principali finalizzazioni, i necessari interventi legislativi per la realizzazione di condizioni ottimali per lo sviluppo della stessa;

– l’andamento dell’occupazione dell’intero settore con particolare riferimento alle aree di crisi;

– l’andamento dell’occupazione femminile del settore, in particolare nelle aree di crisi, con le relative possibili azioni positive volte a concretizzare il tema delle pari opportunità nel rispetto della legislazione vigente. Su questa problematica le parti, nel confermare l’impegno alle pari opportunità sia all’accesso al lavoro sia alla dinamica di carriera, in apposito Comitato misto, avvalendosi di consolidate esperienze maturate in ambito aziendale, favoriranno la migliore realizzazione delle pari opportunità, individuando altresì suggerimenti per l’auspicato dialogo tra le parti confederali sulla materia. Le parti inoltre individueranno linee-guida per la formazione dei componenti gli eventuali Comitati misti aziendali e quelli territoriali. Il Comitato misto individuerà inoltre azioni informative e formative da indicare alle imprese per facilitare, ove necessario, il reinserimento produttivo delle lavoratrici e dei lavoratori a seguito di assenze per maternità e paternità;

– nell’ambito di specifiche sessioni di incontro saranno esaminate, in relazione a quanto previsto dall’art. 28, le tematiche relative ai quadri;

– le possibilità di intervento nei confronti degli Organi governativi interessati per un sempre maggiore raccordo tra le esigenze delle industrie e del mondo del lavoro con le infrastrutture esistenti;

– l’andamento annuale delle retribuzioni di fatto con riferimento ai principali istituti retributivi, secondo criteri da definire di comune accordo;

– l’andamento del costo del lavoro e il rapporto tra questo, gli accordi interconfederali e la legislazione in materia contributiva, assistenziale e antinfortunistica, nonché le problematiche poste dalla legislazione sociale anche al fine di una valutazione della competitività internazionale;

– l’entità dei lavoratori del settore con "contratto estero", i comparti merceologici particolarmente interessati e le relative fasce di lavoratori;

– le linee generali di andamento del mercato dei settori detergenza e cosmesi con riguardo ad aspetti della distribuzione e alle prevedibili implicazioni sull’occupazione;

– le problematiche inerenti i Comitati aziendali europei, realizzando il monitoraggio degli accordi stipulanti nonché lo stato di attuazione della disciplina interconfederale in materia.

Nell’ambito dell’Osservatorio nazionale per il settore farmaceutico le parti costituiscono una specifica sezione per le tematiche inerenti l’attività di informazione scientifica del farmaco che, in incontri semestrali che si avvieranno a partire dalla seconda metà del 2006:

– svolgerà esami congiunti dei vari aspetti concernenti l’attività lavorativa degli ISF, anche in considerazione dell’evoluzione normativa in atto;

– monitorerà le dinamiche contrattuali esistenti nel settore, i livelli occupazionali, le innovazioni organizzative in atto;

– acquisirà informazioni sulla attività formativa svolta anche in materia di sicurezza e salute sul lavoro, nonché di tutela della privacy;

– suggerirà sull’insieme delle problematiche esaminate le soluzioni ritenute più idonee all’interno del contenuto professionale.

Le parti seguiranno l’evoluzione della legislazione sociale e in materia di lavoro a livello nazionale ed internazionale con i seguenti obiettivi:

– individuare soluzioni per realizzare il migliore adattamento del contratto all’evoluzione legislativa;

– individuare e consolidare criteri interpretativi e applicativi delle leggi coerenti con le convergenze strategiche tra le parti;

– prospettare alle rispettive Confederazioni l’utilità di iniziative a livello generale per gli aspetti di non specifico interesse settoriale.

Sarà inoltre oggetto di confronto congiunto delle parti lo sviluppo dell’attività comunitaria e del dialogo sociale. A tal fine le parti potranno promuovere o partecipare a momenti di confronto, anche sistematico, con le Organizzazioni imprenditoriali e sindacali degli altri Paesi della UE per realizzare obiettivi di reciproca informazione, formulazione di pareri comuni su problematiche d’interesse del settore chimico, supporto all’attività delle parti sociali per la implementazione della politica sociale della Unione europea.

Nell’ambito di una Commissione bilaterale saranno avviati a partire da settembre 2006 i lavori per definire una proposta per la revisione del sistema di inquadramento e dei parametri contrattuali.

Tali lavori, che si concluderanno entro giugno 2007, partiranno dalla sintesi condivisa in materia dalle parti nel seminario congiunto dell’ottobre 2002 e dovranno anche approfondire e valutare:

– soluzioni utili a superare eventuali criticità emerse con riferimento alla categoria B;

– le figure professionali dei lavoratori turnisti a ciclo continuo con ruolo di guida per i quali la responsabilità assume rilevanza e criticità in relazione alla complessità degli impianti;

– ruolo, figura e crescita professionale dell’informatore scientifico del farmaco;

– la possibile utilizzazione di risorse economiche contrattualmente già disponibili per finanziare le scelte contrattuali per la revisione del sistema di inquadramento, finalizzato a valorizzare professionalità ed esperienza;

– soluzioni specifiche per le PMI che tengano conto, nei contenuti e nelle modalità applicative, della loro realtà operativa/organizzativa.

Le parti nell’ambito di specifiche Commissioni:

a) verificheranno l’esistenza di aree territoriali nelle quali la presenza di imprese dei settori rappresentati sia caratterizzata da condizioni di omogeneità merceologica, dimensionale, produttiva e organizzativa. L’esito di tale verifica potrà essere funzionale alla sopra richiamata attività delle parti in materia di politica industriale nonché alla eventuale individuazione di specifiche linee-guida per la contrattazione di 2º livello da definire nell’ambito delle articolazioni territoriali dell’Osservatorio che saranno individuate;

b) approfondiranno le tematiche inerenti molestie sessuali e "mobbing" al fine di definire linee-guida in materia;

c) avvieranno i necessari approfondimenti per elaborare riferimenti utili a orientare l’impegno del settore sul tema della responsabilità sociale partendo dalla valorizzazione del modello di relazioni che le parti si sono date e delle conseguenti scelte contrattuali compiute che testimoniano l’impegno sociale del settore.

Le parti, anche a prescindere da detti momenti di confronto, raccoglieranno elementi e valuteranno l’andamento delle politiche degli orari di lavoro, della formazione e della salvaguardia della sicurezza e dell’ambiente adottate negli altri Paesi, con particolare riferimento al settore chimico.

Le parti negli incontri a livello settoriale valuteranno l’attività dell’Osservatorio a livello territoriale e le modalità per la relativa necessaria implementazione in relazione all’importanza che alcune problematiche rivestono nelle diverse aree a maggior presenza chimica.

2) Livello territoriale

A livello di aree regionali e di aree integrate – intendendosi per tali, aree anche interregionali caratterizzate da un elevato grado di omogeneità e da una significativa concentrazione di aziende – da identificare nell’ambito dello stesso Osservatorio nazionale:

– sulla base dei dati complessivi annuali sulle previsioni degli investimenti, le prospettive produttive settoriali, nonché i relativi effetti sull’occupazione;

– gli effetti sull’organizzazione del lavoro e le conseguenti problematiche occupazionali poste dall’introduzione di innovazioni tecnologiche con riferimento alle possibilità di realizzare programmi formativi e di riqualificazione professionale dei lavoratori interessati, nonché quelle poste da significative ristrutturazioni industriali;

– le problematiche occupazionali e della sicurezza rispetto al territorio derivanti dalle iniziative delle imprese in materia di delocalizzazioni, di scorpori di attività produttive, conferimenti di servizi e attività manutentive. Nell’affrontare tali problematiche verranno attivati gli opportuni collegamenti con le strutture sindacali ed imprenditoriali interessate al fine di ricercare, da un lato le occasioni di sviluppo e qualificazione dell’imprenditorialità e dell’occupazione del territorio e, dall’altro, salvaguardare le esigenze tecnico-economiche delle imprese;

– le problematiche inerenti l’orario di lavoro, le eventuali sperimentazioni realizzate a livello aziendale, l’attivazione delle normative contrattuali in argomento;

– i necessari interventi di sostegno legislativo regionale ai programmi di sviluppo delle aziende, le possibilità di intervento nei confronti degli Organi amministrativi e legislativi regionali per un sempre maggior raccordo tra le esigenze delle industrie e del mondo del lavoro con le infrastrutture esistenti nel territorio considerato nonché le opportunità offerte dalla legislazione comunitaria sulla formazione professionale;

– l’andamento dell’occupazione anche in rapporto alle tipologie di rapporto di lavoro secondo quanto previsto all’art. 3 del presente c.c.n.l.;

– l’andamento dell’occupazione femminile del settore, in particolare nelle aree di crisi, con le relative possibili azioni positive volte a concretizzare il tema delle pari opportunità nel rispetto delle vigenti disposizioni legislative. Su questa problematica le parti, nel confermare l’impegno alle pari opportunità sia all’accesso al lavoro sia alla dinamica di carriera, in apposito Comitato misto, avvalendosi di consolidate esperienze maturate in ambito aziendale, favoriranno la migliore realizzazione delle pari opportunità, individuando altresì suggerimenti per l’auspicato dialogo tra le parti confederali sulla materia. Il Comitato misto individuerà inoltre azioni informative e formative da indicare alle imprese per facilitare ove necessario il reinserimento produttivo delle lavoratrici e dei lavoratori a seguito di assenze per maternità e paternità;

– la possibilità di promuovere progetti per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per l’inserimento lavorativo mirato di lavoratori disabili e di altre categorie dello svantaggio sociale, anche in relazione alla utilizzabilità dei finanziamenti e alle modalità previste dalle leggi nazionali e regionali;

– le possibilità di concorrere alla diffusione della conoscenza presso le aziende di elenchi di imprese cooperative con personale appartenente alle fasce deboli, per la realizzazione di attività esterne.

A livello di aree provinciali o comprensoriali da identificare nell’ambito dello stesso Osservatorio nazionale tra quelle più significative per l’alta concentrazione di aziende:

– le possibilità di intervento nei confronti degli Organi amministrativi locali per un sempre maggior raccordo tra le esigenze delle aziende e del mondo del lavoro con le infrastrutture esistenti nel territorio considerato;

– l’andamento dell’occupazione anche in rapporto alle tipologie di rapporto di lavoro secondo quanto previsto all’art. 3 del presente c.c.n.l.;

– l’andamento dell’occupazione femminile del settore, in particolare nelle aree di crisi, con le relative possibili azioni positive volte a concretizzare il tema delle pari opportunità nel rispetto di quanto previsto dalle disposizioni legislative vigenti. Su questa problematica le parti, nel confermare l’impegno alle pari opportunità sia all’accesso al lavoro sia alla dinamica di carriera, in apposita Commissione mista, avvalendosi di consolidate esperienze maturate in ambito aziendale, favoriranno la migliore realizzazione delle pari opportunità, individuando altresì suggerimenti per l’auspicato dialogo tra le parti confederali sulla materia.

Nell’affrontare le problematiche di carattere territoriale, verranno ricercati gli opportuni collegamenti con le strutture sindacali e imprenditoriali interessate.

In relazione a quanto sopra stabilito le parti procederanno agli opportuni incontri di verifica.

* * *

Nell’ambito dell’Osservatorio nazionale sono costituite le seguenti sezioni:

A) Sezione sicurezza, salute, ambiente

Le parti, riconfermando il comune forte impegno per la massima sicurezza e salute sul lavoro e la compatibilità ambientale delle attività produttive settoriali, convengono, anche alla luce dell’esperienza realizzata, di sviluppare ulteriormente l’attività della presente Sezione dell’Osservatorio nazionale.

A tal fine, la Sezione sicurezza, salute e ambiente, formata da delegazioni delle parti stipulanti che, previa informazione reciproca, potranno essere di volta in volta strutturate in modo da consentire gli approfondimenti richiesti dai temi in esame, perseguirà i seguenti obiettivi:

– promuovere, presso le autorità competenti, iniziative finalizzate a superare i vincoli amministrativi non giustificati e a favorire lo sviluppo sostenibile;

– individuare, in materia di procedure amministrative concernenti l’ambiente e la sicurezza nonché in materia di infortuni sul lavoro e malattie, elementi e proposte da fornire anche alle rispettive Confederazioni con riferimento all’esigenza di sostituire approcci di natura burocratica con criteri di obiettiva responsabilizzazione;

– migliorare ed intensificare l’azione di orientamento delle imprese, degli RLSSA, delle R.S.U. e dei lavoratori verso criteri di gestione delle problematiche ambientali e della sicurezza e salute sul lavoro improntati alla partecipazione;

– predisporre linee-guida e percorsi formativi adeguati alle peculiarità settoriali valutando anche l’esigenza di collegamento con il livello territoriale, interconfederale e Fondimpresa.

La realizzazione degli obiettivi indicati viene attuata mediante lo svolgimento delle seguenti attività:

– facilitare l’applicazione delle norme contrattuali e di legge con modalità partecipative attraverso la realizzazione di linee-guida per la corretta gestione della sicurezza, salute e tutela dell’ambiente come previsto in premessa al Capitolo VIII;

– confrontare i reciproci orientamenti a fronte dell’evoluzione della normativa nazionale e comunitaria sulla sicurezza, salute e ambiente, individuando eventuali proposte da sottoporre alle autorità competenti. Qualora fossero individuate problematiche incidenti sulla sfera di competenza locale, eventuali iniziative nei confronti delle competenti autorità locali saranno assunte dalle rispettive Organizzazioni territoriali competenti; in particolare nel caso di problematiche attinenti siti produttivi caratterizzati dalla presenza di stabilimenti multisocietari, comprese le imprese di appalto, di concerto con le strutture sindacali e imprenditoriali interessate, a livello territoriale saranno ricercati adeguati livelli di coordinamento per l’attuazione di misure di prevenzione, sicurezza e protezione comuni;

– realizzare la mutua informazione e valutazione delle iniziative delle parti in materia di sicurezza, salute e ambiente;

– seguire l’evoluzione delle condizioni ambientali e della sicurezza del settore, prendendo in considerazione, per il loro carattere emblematico:

– problematiche specifiche di comparti merceologici suscettibili di rilevanti conseguenze per i comparti stessi;

– problematiche connesse con eventuali programmi di risanamento, delocalizzazioni o chiusure di impianti che assumano particolare rilevanza. Ove dall’esame specifico realizzato emergessero orientamenti comuni utili alla soluzione di problematiche settoriali o locali questi saranno portati a conoscenza dei soggetti interessati per l’orientamento delle loro azioni;

– individuare proposte comuni per facilitare la gestione degli adempimenti richiesti dalla legge (schede, ecc.) nonché modalità di eventuale rapporto con le istituzioni nazionali;

– costituire una anagrafe degli RLSSA, nel rispetto del D.Lgs. n. 196/2003, al fine di agevolare lo scambio di esperienze ed informazioni oltre che informare sull’attività formativa programmata e realizzata congiuntamente e promuoverne la diffusione;

– tenere aggiornata l’anagrafe degli RLSSA sulla base delle comunicazioni delle imprese inerenti le relative elezioni e decadenze;

– aggiornare le linee-guida per la formazione dell’RLSSA, tenuto conto dell’esperienza realizzata, delle innovazioni legislative e contrattuali intervenute in particolare relative al loro ruolo, nonché della necessità di raccordo e coordinamento tra i corsi introduttivi al ruolo di RLSSA e i moduli formativi annuali di 8 ore come previsti al punto 4 dell’art. 43;

– adeguare i contenuti e le formule operative dei corsi congiunti realizzati a livello nazionale favorendone la diffusione, anche mediante il coinvolgimento delle strutture imprenditoriali e sindacali interessate;

– promuovere la realizzazione della formazione alla sicurezza dei lavoratori, anche neoassunti, predisponendo apposite linee-guida ed orientando opportunamente le imprese ed i lavoratori.

Tale attività di promozione e realizzazione di attività formative sarà svolta in collaborazione con l’Organismo bilaterale chimico per la formazione;

– monitorare le iniziative di formazione in materia di ambiente e sicurezza realizzate dalle imprese, sia con riferimento agli RLSSA, sia con riferimento ai lavoratori, al fine di valutarne la congruità e la corrispondenza con le linee-guida predisposte dalla Sezione dell’Osservatorio. A tal fine potrà essere ricercata la collaborazione delle strutture imprenditoriali e sindacali territoriali;

– affrontare le tematiche riguardanti le emissioni in atmosfera, gli scarichi idrici, i rifiuti solidi sulla base degli elementi complessivi disponibili;

– affrontare in un’ottica prComunicati Stampava i temi degli incidenti e delle malattie professionali sulla base degli elementi conoscitivi disponibili per individuare possibili aree di miglioramento;

– seguire l’evoluzione della normativa in materia di esposizione ai fattori di rischio chimici, fisici e biologici sulla base delle norme nazionali, comunitarie e, in mancanza, delle tabelle ACGIH. Allo scopo è istituito presso Federchimica un servizio informativo cui le parti potranno riferirsi per l’acquisizione e l’aggiornamento dei limiti di esposizione ai fattori di rischio di cui sopra. A questo proposito sarà approfondita la possibilità di definire procedure e modalità informative che diffondano tra i lavoratori e i loro rappresentanti la conoscenza e la consapevolezza della validità dell’utilizzo di questo strumento;

– esaminare le problematiche eventualmente poste dal recepimento o dall’applicazione delle norme europee individuando, se del caso, iniziative specifiche con l’obiettivo di semplificare e facilitare gli adempimenti connessi con le stesse;

– effettuare entro giugno 2007 i necessari approfondimenti al fine di definire congiuntamente linee-guida che aiutino la individuazione a livello aziendale del rischio chimico moderato;

– relativamente al programma "Responsible Care" realizzare le previsioni di cui al punto B) dell’art. 44 e in particolare:

– prevedere annualmente uno specifico incontro sul programma "Responsible Care" dedicato alla valutazione dei risultati raggiunti e individuazione di possibili aree di intervento di comune interesse anche con riferimento a specifiche situazioni territoriali e a eventuali estensioni dei processi di certificazione;

– definire apposite linee-guida che facilitino la partecipazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti al programma nell’ambito delle procedure previste a livello nazionale per la sua implementazione a livello aziendale;

– in materia di quasi incidenti definire le modalità dell’informativa da parte del livello aziendale sull’applicazione della norma di cui alla lett. D) dell’art. 44 nonché ricevere e analizzare le informazioni contenute nelle informative stesse.

B) Mercato del lavoro

Le parti, premesso quanto previsto dagli accordi interconfederali e dalla legislazione vigente in materia di mercato del lavoro, riconoscendo:

– l’importanza strategica di perseguire, nell’interesse delle imprese e dei lavoratori, la migliore funzionalità del mercato del lavoro;

– l’opportunità di rendere gli strumenti legislativi e contrattuali quanto più possibile funzionali e adeguati a dare risposte mirate e flessibili in relazione alle esigenze delle imprese e dei lavoratori;

– l’opportunità di valutare ed approfondire le varie occasioni e tipologie di lavoro indotte anche dall’innovazione tecnologica e da un mercato del lavoro in continua evoluzione, anche da un punto di vista socio-culturale, rispetto alla domanda e offerta di lavoro, caratterizzato anche da una accresciuta presenza femminile;

hanno convenuto di dedicare al mercato del lavoro una specifica sezione dell’Osservatorio nazionale avente i seguenti obiettivi:

– monitorare, al fine di valutarne il grado e le modalità di applicazione, il ricorso alle diverse tipologie di rapporti di lavoro di cui all’art. 3 del presente contratto;

– sostenere e sviluppare l’utilizzo degli stage attraverso opportune azioni tese a diffondere la conoscenza e la concreta praticabilità di questa innovativa opportunità di rapporto con il mondo del lavoro;

– approfondire, alla luce di esperienze realizzate anche in altri settori, le problematiche e le eventuali opportunità e possibilità di sviluppo del telelavoro in ambito settoriale e a monitorarne l’applicazione.

C) Sezione ricerca

Le parti, consapevoli del ruolo strategico che la ricerca e sviluppo riveste per lo sviluppo e l’innovazione dell’industria chimica e farmaceutica, convengono sulla necessità di potenziare il ruolo dell’Osservatorio nazionale con l’obiettivo di agevolare e sostenere i miglioramenti di competitività delle imprese, la qualificazione professionale degli addetti e la promozione degli investimenti in ricerca.

In particolare nell’ambito di questa Sezione:

– saranno approfonditi in via prioritaria quegli elementi conoscitivi necessari per la definizione di posizioni congiunte in grado dl sensibilizzare e orientare le Istituzioni e in generale i soggetti esterni al sistema chimico;

– si individueranno le modalità per rispondere all’esigenza di indirizzare la ricerca universitaria su temi di interesse dell’industria chimica e farmaceutica, nonché l’opportunità di sviluppare, in coordinamento con le università, iniziative finalizzate alla formazione di ricercatori;

– particolare attenzione sarà riservata alle PMI, relativamente alla necessità di incrementare e migliorare ulteriormente l’attività di ricerca e sviluppo da loro svolta con l’obiettivo di sostenerla, per quanto dl competenza dei vari livelli, anche attraverso programmi realizzati in forma consortile.

D) Sezione PMI

Le parti, considerata la rilevanza delle piccole e medie imprese, intendendosi per tali quelle fino a 100 addetti, nel contesto dei settori rappresentati sia per il profilo produttivo sia per quello occupazionale, ritengono opportuno costituire una specifica sezione dell’Osservatorio nazionale.

In tale ambito, che potrà avere anche articolazioni territoriali nelle province caratterizzate da una significativa presenza di PMI, saranno approfondite le problematiche e le esigenze specifiche delle PMI nell’intento di contribuire alla ricerca di strumenti e modalità operative utili ad accrescerne competitività, vitalità e dimensione, nel sempre più complesso contesto di mercati e competizione internazionale.

Gli esiti condivisi di tali approfondimenti, sia per quanto concerne gli aspetti di politica industriale sia sotto il profilo della semplificazione normativa e operativa, saranno tenuti in considerazione dalle parti per le scelte negoziali da realizzare nonché opportunamente evidenziati nell’ambito dell’Osservatorio permanente per l’industria chimica costituito presso il Ministero dello sviluppo economico e, se del caso, nei confronti di altre istituzioni.

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